CONSIGLI ALIMENTARI INTOLLERANZA AL LATTOSIO

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Nel caso di presenza di un’intolleranza al lattosio diagnosticata con test validati come il Breath Test o un Test genetico si dovrà per un certo tempo eliminare dalla propria alimentazione il latte e tutti gli alimenti che lo contengono.

Perché si diventa intolleranti al lattosio?

L’intolleranza può essere o genetica o acquisita. Se è genetica l’organismo non è in grado di produrre enzima lattasi a sufficienza : il disturbo si presenta in genere a partire dal periodo dello svezzamento. Molto raramente, il neonato è completamente privo di lattasi e quindi ha già i sintomi da quando viene nutrito con il latte materno. Se è acquisita, invece, l’intolleranza può insorgere a qualunque età. Può essere la conseguenza di patologie, lesioni e infiammazioni a carico dell’intestino o di terapie antibiotiche che inibiscono l’attività dell’enzima lattasi. In questi casi il problema è transitorio: eliminare per 3-6 mesi le fonti di lattosio e poi reintrodurlo gradualmente.

Che cosa non bisogna mangiare?

Eliminare dalla dieta tutte le fonti di lattosio, non bisogna però per forza rinunciare a tutti i derivati del latte. I formaggi stagionati (come grana, parmigiano, provolone e pecorino) in genere non danno problemi, a meno che l’intolleranza non sia molto grave. Il processo di stagionatura dei formaggi riduce notevolmente il lattosio, che quindi nel prodotto finale è inesistente o non problematico. Bisogna invece evitare del tutto il latte vaccino, capra e altri animali, i formaggi freschi (mozzarella, certosa e quelli a pasta molle) e tutti i prodotti a base di latte (gelati, burro, creme, pane, prodotti da forno, cioccolato al latte…). Alternativamente si possono consumare latti delattosati (privi di lattosio) e prodotti caseari arricchiti da Lactobacillus acidophilus (un batterio che digerisce il lattosio) oppure a base di lattasi o lattosio predigerito. E’ molto importante infine consultare l’etichetta degli alimenti, anche i più insospettabili perché il lattosio è spesso usato come additivo e può essere presente in insaccati, affettati, purè, sughi, dado da brodo, alimenti in scatola e altri prodotti confezionati. Anche alcuni medicinali possono contenerlo, ma generalmente vengono ben tollerati.

Quindi, un individuo intollerante al lattosio può consumare alimenti che contengono proteine del latte, purché questi non contengano anche lattosio o residui di esso.

Ma quali sono gli alimenti in cui ritroviamo lattosio e/o proteine del latte?

Nella maggior parte dei prodotti lattiero-caseari, il lattosio e le proteine del latte, sono naturalmente presenti. Il problema sorge anche nel momento in cui queste componenti vengono addizionate ad alimenti in cui non sarebbero presenti naturalmente. Ad esempio il lattosio lo possiamo ritrovare nei salumi, nel dado, nei prodotti da forno, dolci e salati, o nei prodotti destinati ad una lunga conservazione . Le proteine del latte le possiamo ritrovare anche nei prodotti destinati a sportivi, nelle barrette nutrizionali, negli alimenti e bevande a ridotto contenuto di lattosio per il loro scopo nutrizionale dato l’alto valore biologico di queste proteine, ma anche per una loro funzione tecnologica per esempio aumentare la stabilità e quindi la conservabilità degli alimenti.

Essendo molto vasta la gamma di alimenti “vietati” e “a rischio”, il suggerimento risulta essere quello di andare a controllare sempre con attenzione l’etichetta del prodotto (fronte e retro!).

Nei maggior parte dei prodotti Pesoforma è presente il latte scremato in polvere e quindi sono presenti il lattosio e le proteine del latte. L’unico pasto sostitutivo in cui è certificata l’assenza del lattosio è il Cracker nella linea Pesoforma Nature. In questo prodotto le proteine sono di origine vegetale e il latte non è presente nemmeno in tracce.

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